Laboratori ergoterapici e percorsi di inserimento lavorativo per persone con cerebrolesione acquisita

Il progetto prevede l’ampliamento dell’attuale sede di Milano della Cooperativa, oggi attiva con Studi professionali in Via Teodosio 4, dove realizza attività di supporto alla dimissione ospedaliera e alla famiglia nelle azioni di rientro al domicilio.

Ai servizi già attivi si intende affiancare un Centro specialistico per il Reinserimento lavorativo per cerebrolesi; un servizio che includa una filiera che parte dalla valutazione della abilità residue, sino all’accompagnamento al reinserimento lavorativo comprendendo il raccordo con i Servizi e gli enti territoriali che si occupano del tema della formazione-lavoro di soggetti in stato di svantaggio sociale. I destinatari sono persone che dopo lunghi periodi di coma e tempi ancor più lunghi di riabilitazione fisica e cognitiva necessitano di supporto nel “rientro in società”. La domanda più diffusa tra queste persone e le loro famiglie è: Adesso dove vado a lavorare?

L’intervento

Il metodo di lavoro si concretizza nell’analisi delle abilità residue che definiscono il profilo della persona cerebrolesa con inclusa la valutazione della situazione lavorativa precedente al trauma. Per tutti coloro che hanno mantenuto le competenze necessarie, si supporta la famiglia nella ripresa dei contati con il datore di lavoro e si attivano percorsi di re-inserimento lavorativo direttamente in azienda o nel posto di lavoro ricoperto precedentemente al trauma. Il progetto individualizzato precede inoltre il supporto all’Azienda in caso di necessità di formazione supplementare o di intervento “sociale”.

Quando le competenze residue non consentono un inserimento immediato presso un posto di lavoro, si attiva una filiera di supporti propedeutici al lavoro composta da:

  1. Laboratorio ergoterapico interno alla cooperativa;
  2. Attività di stage presso Aziende ospitanti;
  3. Inserimento nella parte B della cooperativa Progettazione;
  4. Accompagnamento al lavoro e supporto al mantenimento del posto di lavoro;
  5. Eventuale formazione in situazione.

Il progetto operativo, nella sua prima fase, attiva le prime tre componenti. Prevede di  implementare le attività di utilizzo del computer non come sola attività riabilitativa, ma come componente propedeutica all’inserimento lavorativo, per lo sviluppo delle capacità professionali e di organizzazione dei soggetti. Quindi laboratori attrezzati di informatica per soggetti in grado di affrontare il mondo del lavoro, ma che hanno bisogno di rinforzare le proprie abilità sia tecnico/organizzative che relazionali.

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