162024Lug
Inclusione sociale post coma: perché il “Sociale” deve incontrare il “Sanitario”.

Inclusione sociale post coma: perché il “Sociale” deve incontrare il “Sanitario”.

Per una vera azione di inclusione sociale post coma, il “Sociale” deve incontrare il “Sanitario”. Dopo una lunga riabilitazione ospedaliera sono necessari supporti e aiuti per favorire il rientro sociale.

Gli aspetti sociali dei disturbi cognitivi e comportamentali causati da trauma cranico o ictus spesso compromettono gli sforzi della riabilitazione. È quindi essenziale un’inclusione sociale post ospedaliera pianificata con medici e famiglia. Questa mira a reintegrare la persona nella famiglia, società e lavoro, migliorando le competenze sociali come autonomia, abilità relazionali e comprensione delle regole quotidiane. Interventi ben progettati possono migliorare la qualità della vita percepita sia dalla persona colpita che dalla famiglia.

Dopo una grave cerebrolesione, alterazioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio) e comportamentali (irritabilità, impulsività, apatia, depressione) influenzano negativamente la qualità della vita e le relazioni sociali, causando burn-out familiare e difficoltà nel reinserimento lavorativo. Questi disturbi derivano sia dal danno organico che da reazioni psicologiche all’evento, minando profondamente il senso di identità personale. Le modificazioni del comportamento e del tono dell’umore compromettono le relazioni sociali, incluse quelle familiari, amicali e lavorative.

Le sequele possono persistere a lungo, ostacolando il reinserimento sociale e influendo sulla qualità della vita. Tuttavia, interventi di supporto a medio-lungo termine, come i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale, migliorano significativamente l’adattamento della persona e della famiglia. Gli interventi sociali nella riabilitazione post coma sono cruciali quanto i trattamenti ospedalieri e fisici. Senza un progetto individualizzato che affronti e superi gli ostacoli cognitivi e comportamentali, il percorso di “rientro alla vita” rischia di fallire. Progettazione offre strutture a Milano, Pedrengo e Serina per sviluppare percorsi di reinserimento sociale con operatori ospedalieri e famiglie, supportando il recupero e migliorando la qualità di vita delle persone colpite e dei loro familiari.

Ecco dove potete trovarci : https://www.traumacranico.net/chi-siamo/nostre-sedi/

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