Quando il “Sociale” incontra la Riabilitazione post coma
Riabilitazione post coma.
Gli aspetti sociali dei disturbi cognitivi e comportamentali, dovuti ad un trauma cranico o ad un ictus, spesso vanificano gli sforzi della corretta riabilitazione.
Ecco dunque che si rende fondamentale un’intensa e programmata riabilitazione sociale post ospedaliera, gestita in concerto con i medici curanti e la famiglia.
Inclusione, riabilitazione, reinserimento: azioni ed attività tutte finalizzate a mettere in condizione la persona con GCA, di riacquisire un “ruolo” nei contesti di vita: in famiglia, in società, sul lavoro.
Termini declinabili con un solo obiettivo: incrementare la “competenza sociale” nella riabilitazione post coma, ovvero l’insieme di abilità che includono l’autonomia individuale, le capacità relazionali e di comunicazione, la comprensione e l’utilizzo delle regole della vita quotidiana.
Interventi, non solo promossi nella costruzione di un “nuovo progetto di vita”, ma che supportano la persona e la famiglia influendo positivamente sulla qualità di vita percepita.
Dopo una grave cerebrolesione si manifestano spesso alterazioni relative alla sfera cognitiva (come memoria, attenzione, linguaggio, percezione) e quella comportamentale (irritabilità, impulsività, disinibizione oppure al contrario apatia, abulia, depressione).
La conseguenza maggiore di queste due grandi categorie di esiti è la ripercussione sulla qualità di vita del paziente e della famiglia che si manifesta nella carenza di relazioni sociali, nel burn-out familiare, nonché nel mancato reinserimento in un’attività produttiva o occupazionale.
Questi disturbi appaiono da una parte come conseguenza diretta del danno organico e dall’altra come conseguenza dei meccanismi psicologici reattivi all’evento che minano profondamente e definitivamente il senso di identità personale.
Facile intuire come tutte le modificazioni del comportamento e del tono dell’umore influenzino negativamente ogni relazione sociale della persona, da quella con i familiari e la rete amicale a quella lavorativa. Le sequele cognitivo-comportamentali possono mantenersi nel tempo, compromettendo severamente il reinserimento sociale e influendo sulla qualità di vita del paziente e del famigliare.
Tuttavia, la possibilità di usufruire di interventi di supporto a medio-lungo termine, come i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale, migliora sensibilmente sia l’adattamento della persona che quello della famiglia. Gli interventi “sociali” nella riabilitazione post coma, assumono quindi un’importanza pari ai trattamenti ospedalieri e alla riabilitazione fisica.
Senza un “Progetto individualizzato” che affronti e superi gli ostacoli cognitivi e comportamentali, il percorso di “rientro alla vita” rischia di non cogliere gli obiettivi sperati.
Progettazione mette a disposizione le strutture di Milano, Bergamo, Pedrengo e Serina per sviluppare con gli operatori ospedalieri e la famiglia percorsi di rientro sociale.
Ecco dove potete trovarci : https://www.traumacranico.net/chi-siamo/nostre-sedi/